Analisi statistica della finale dell’AO e numeri di Rafael Nadal.
Anche Tennis-chalk vuole congratularsi con il 21 volte campione Slam Rafael Nadal e lo fa, proponendo un’analisi statistica della finale dell’AO e ricordando i numeri impressionanti di Rafael Nadal.
Come poter descrivere la favolosa carriera di Rafael Nadal, che annovera 21 slams, 36 master 1000, 22 ATP 500, due medaglie d’oro olimpiche in singolare e doppio e ben 5 coppe Davis? Rafa più volte risorto, come l’araba fenice dalle ceneri senza lasciare scampo agli avversari, deve tutto ciò a una straordinaria forza mentale, che lo ha fortificato sia in campo che fuori, quando non poteva competere per curare i suoi infortuni, ma anche alla capacità eccezionale di essersi reinventato anno dopo anno, allorquando il fisico esplosivo mostrato in gioventù, con gli anni si affievoliva o diventava ancor più sensibile alle lesioni, sviluppando miglioramenti tecnici notevoli tanto al servizio, quanto nel gioco di volo, degni di un sagace e caparbio lavoro, fatto da lui in primis, ma ben coadiuvato dalla sua squadra che comprende anche Carlos Moya, Marc Lopez e Francis Roig. Eloquente è stato infatti l’abbraccio collettivo a tutta la sua squadra al termine della finale dell’AO 2022.
Ma cerchiamo di sintetizzare in numeri la finale Australiana per poi sviscerare i numeri della carriera di Nadal. Come detto in apertura grande onore a Rafael Nadal il primo a raggiungere quota 21 slams.
La Finale.
Dando uno sguardo alle statistiche della finale si scopre che il numero dei doppi falli è uguale (5-5), come pure le palle break 7 su 22 per Rafa e 6 su 22 per Medvedev, ma il Maiorchino ha sfruttato al meglio, dato quel più uno va letto come il break decisivo al quinto. Rafa è stato superiore a Med solo sulla percentuale vincente di seconde: 47% contro il 41%, ha tirato inoltre mediamente più forte la seconda di servizio raggiungendo la velocità media di 160 km/h rispetto ai 145 km/h di Medvedev e ha fatto più punti a rete 30 su 50 contro i 28 su 50 di Medvedev.
Altrimenti tutte le statistiche sarebbero favorevoli al Russo, ma evidentemente i punti di un certo peso li ha vinti il Maiorchino. Anche il computo dei punti totali vinti vede spuntare Medvedev con un più 7 (189 contro 182). Scomponendo questo più sette per la lunghezza dei rallies si scopre che negli scambi sotto i 4 colpi Medvedev ha fatto un più 10 (100-90), in quelli dai 5 agli 8 un più 3 (47-44), ma poi Nadal ha vinto gli scambi oltre i nove colpi con un più 6 (48-42).
Se consideriamo la ripartizione per ogni set della lunghezza dei rallies, emerge che il numero di quelli fino a 4 colpi è cresciuto set dopo set, passando dai 22 del primo fino ai 55 dell’ultimo.
E analizzando i saldi della lunghezza dei rallies per ciascun set, emerge come Nadal sia riuscito a vincere progressivamente la contesa anche sugli scambi fino a 4 colpi giocati, ma soprattutto non ha mai perso gli scambi caratterizzati da più di 5 colpi, salvo il parziale fatto registrare al terzo set, controbilanciato, però dal saldo positivo dei rallies corti e lunghi. Ecco comunque, il dettaglio tratto dall’attenta analisi del sito ufficiale della finale, che illustra la seguente situazione.
Primo Set.
17 a 31 per Med
0-4 colpi 6-16
5-8 colpi 5-6
Oltre i 9 6-9
Secondo Set
42-47 per Med
0-4 colpi 18-18
5-8 colpi 10-11
Oltre i 9 14-18
Terzo Set
37 a 34 per Rafa
0-4 colpi 19-18
5-8 colpi 7-9
Oltre i 9 11-7
Quarto Set
41-36 per Rafa
0-4 colpi 19-21
5-8 colpi 13-12
Oltre i 9 9-3
Quinto Set
45-41 per Rafa
0-4 colpi 28-27
5-8 colpi 9-9
Oltre i 9 8-5
Nadal ha fatto sempre giocare più colpi al Russo, di tutte le tipologie, con la sola eccezione dei colpi sopra la testa o Smash (5-1 a favore di Nadal). Quei colpi in più sono stati da fondo campo 788 contro i 750 giocati da Nadal.
Era pensabile che Medvedev avesse commesso più unforced rispetto a Rafa, ma non è così, dato che il Russo ne ha commessi 52 contro i 68 di Rafa. I vincenti vedono soccombere Rafa (69 a 76), come anche il saldo vincenti-unforced, che mostra un più uno per Rafa a fronte di un più 14 per Medvedev.
Statisticamente una partita pazza, che come numeri, a me personalmente ha ricordato la finale di Wimbledon 2019, dove i numeri dicevano che Federer aveva dominato Djokovic, ma che ne era uscito sconfitto. Anche qui i numeri non sono dalla parte dello Spagnolo, ma Nadal ha saputo vincere i punti importanti, sfruttando meglio la seconda di servizio e le variazioni specialmente quando lo scambio si allungava. Non abbiamo a disposizione i numeri sulla distanza percorsa, ma a giudicare dal numero dei colpi da fondo campo che è a favore di Medvedev, (788 a 750), come anche di altre tipologie di colpi eseguiti, ci sembra che quello che ha corso di più e si è spremuto è stato il Russo.
Una Carriera Leggendaria.
Riassumiamo i 21 slams conquistati da Nadal, comparandoli nel tempo, con quelli conquistati dai suoi avversari.
Il trionfo all’open d’Australia vale il doppio career grand slam ed è il novantesimo trionfo di Nadal nel circuito maggiore, comprendendo anche il trionfo Olimpico nel singolare con percentuale di vittoria dello 0,71 media molto vicina alle vittorie a livello slam. Senza nulla togliere al blasone degli ATP 1000 di Miami e Parigi-Bercy, è opinione dello scrivente che l’unico trionfo importante che manca ancora, in bacheca alla prestigiosa carriera di Nadal sono le ATP Finals. Speriamo di vederlo in forma smagliante e motivato a cogliere quest’obiettivo, alle ATP finals di quest’anno a Torino.
Quanto alla scomposizione dei tornei vinti per superficie primeggia la terra battuta, dove come ben gli appassionati sanno il Maiorchino è letale, quando raggiunge la finale.
Altri numeri dicono che con il trionfo Australiano Nadal porta a 88 i successi su tornei all’aperto. Era dall’incontro disputato a Wimbledon nel 2007 contro Mikhail Youzhny, che Nadal non recuperava uno svantaggio di due sets a zero. L’ultima volta che Rafa aveva ribaltato uno svantaggio al terzo set essendo sotto di uno, era accaduto sempre a Wimbledon ma nel 2018 contro Juan Martin Del Potro, mentre all’Australian Open si era trovato a dover rimontare un parziale negativo al terzo set, contro Alexander Zverev nell’edizione del 2017.
Prospettive Rosse.
Infine anche se mancano quasi 4 mesi all’appuntamento dello slam Parigino, proviamo a valutare la condizione di Nadal, in vista del suo torneo preferito. Quanto visto in questo Australian Open è stato abbastanza emblematico. Nadal tanto contro Kachanov, Shapovalov, Berrettini e pure nella finale contro Medvedev è sembrato a suo agio man mano che lo scambio si allungava oltre i 4 colpi, tant’è vero che con il Canadese, Kachanov e Berrettini ha totalizzato nettamente più punti quando lo scambio andava oltre i 4 colpi, tendenza che è emersa anche nella finale contro Medvedev, anche se Medvedev come abbiamo visto sopra è riuscito a non farsi annicchilire nei rallies tra i 5 e gli 8 scambi come in precedenza i rivali del Maiorchino avevano fatto. Alla luce di quanto visto, se il buon giorno si vede dal mattino, gli avversari in vista del Roland Garros, dovrebbero cominciarsi a preoccupare.
Grazie Andrea: illuminante. Come con te, anche la mia mente, dopo aver letto “Altrimenti tutte le statistiche sarebbero favorevoli al Russo, ma evidentemente i punti di un certo peso li ha vinti il Maiorchino” è volata alla finale di Wimbledon 2019 (…sigh!…).
Sarebbe interessante, nel caso Nadal facesse… “bene” anche a Parigi, confrontare i dati del suo rendimento con questi a Melbourne. Che possa saltare fuori che quest’anno Rafa avrà fatto meglio sul cemento alieno, rispetto alla sua amata terra?
Grazie, gentile utente Unforgiven79 per i complimenti. Senz’altro se Nadal trionferà a Parigi, la comparazione con la cavalcata di Melbourne sarà proposta anche per valutare il suo gioco, come cambia nel passare dal cemento alla terra. L’idea mi pare molto interessante. Ciao. Andrea