web analytics

Recensione film: Final Set

Andrea Canella

Aspettando l’atteso lungometraggio sulla storia delle sorelle Williams, che vede Will Smith interpretare il ruolo del padre, non capita tutti i giorni di recensire un film sul tennis. Merita attenzione e si dà il caso la visione, ma anche spendere un breve commento, “Final Set” (nella versione originale in Francese “Cinquième set”), che è disponibile nella piattaforma Netflix.

Il film narra le vicende di una promessa mancata, Thomas Edison che ancora a 37 anni nonostante un ginocchio malandato e una famiglia da mantenere si ostina a competere nel circuito maggiore. E quindi Edison si accinge a partecipare alle qualificazioni del Roland Garros, nonostante gli esami clinici e le radiografie del suo ginocchio non siano incoraggianti. Thomas è tanto più motivato in quanto vede Damien, anche lui un prodigio del tennis, allenarsi. Il film è stato realizzato in collaborazione con la federazione Francese di Tennis e BNP Paribas, tanto che gli scenari, i nomi dei giocatori professionisti e le riprese delle esecuzioni dei colpi sono assolutamente reali ed è stato presentato in anteprima al festival del cinema francofono di Angoulême nel 2020, poi fuori concorso al festival del cinema di Zurigo.  Le scene degli incontri di tennis sono state girate nel campo 14 del Roland Garros. Vengono mostrate, senza tanti fronzoli, le miserie economiche e psicologiche di un giocatore, che naviga nel circuito e non riesce a trovare sbocchi lavorativi, se non quello di lavorare come maestro di tennis o dare lezioni private a persone facoltose. Gli interpreti sono Alex Lutz, Ana Girardot che interpreta la moglie di Edison, Kristin Scott Thomas che interpreta la madre di Edison, direttrice di un piccolo circolo tennistico.

A me personalmente ha ricordato “The Wrestler”, anche se nel film di Darren Aronofsky, venivano messe
a nudo le miserie e i fallimenti della classe operaia Statunitense, attraverso il declino sportivo del lottatore di una serie minore del Wrestling, chiamata “Hardcore Wrestling”, mentre qui con tutti i distinguo si tratta
pur sempre di borghesi appartenenti alla classe media Europea e viene messa in evidenza la carriera, mai decollata dopo una semifinale persa al Roland Garros, di un tennista professionista. Tuttavia, pur con le opportune distinzioni di contesto sociale e sportivo, le due trame le ritengo abbastanza similari nel loro sviluppo, anche se il finale di “Final Set”, non raggiunge i vertici di drammaticità di “The Wrestler”.

Suggerisco pertanto la visione di questo fantastico film sul tennis professionistico moderno.

Seeding

4 1 vote
Article Rating
Subscribe
Notify of
guest

0 Comments
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments
0
Would love your thoughts, please comment.x
()
x